Immagine con sfondo azzurro. Titolo: Common Ground, 2023-2025. Descrizione: progetto condiviso da Liguria, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia per combattere lo sfruttamento lavorativo.

COMMON GROUND

Azioni interregionali di contrasto allo sfruttamento lavorativo e di sostegno alle vittime

Common ground è un progetto di due anni (2023-2025) condiviso dalle regioni Liguria, Emilia-Romagna, Veneto, Friuli Venezia Giulia per combattere lo sfruttamento lavorativo.

Anche Mondo Aperto è partner di questa grande iniziativa che da due anni cerca di prevenire e contrastare forme di distorsione del mercato del lavoro (lavoro irregolare, lavoro sommerso, caporalato, sfruttamento lavorativo) in tutti i settori, attraverso interventi di protezione sociale e interventi attivabili nell’ambito dei Servizi per il lavoro, promuovendo lavoro dignitoso e sicuro, e legalità.

Il nostro ruolo in questo progetto è duplice

MEDIATORI COME SENSORI TERRITORIALI
COSTRUZIONE DI LEGAMI INDIVIDUALI

Da un lato i nostri mediatori interculturali, grazie alla loro presenza in alcuni servizi chiave del territorio, diventano veri e propri “sensori territoriali” che possono intercettare situazioni irregolari, soprattutto grazie alla possibilità di comunicare con i lavoratori nella loro lingua madre, instaurando un legame di fiducia e comprensione reciproca necessaria ad affrontare temi delicati come questi.

I nostri mediatori, grazie alla loro presenza in molti servizi territoriali della Spezia (Centri per l’impiego, Centri di Accoglienza, Cantieri Navali, servizi sociali, ASL ecc.) riescono così a intercettare in più ambiti situazioni sospette e da segnalare.

Dall’altro lato gli stessi mediatori hanno la possibilità di prendere in carico i beneficiari di progetto, orientarli ai vari tipi di supporto di cui possono usufruire (Questura, Ispettorato del lavoro ecc.) e accompagnarli in un percorso di supporto socio-educativo, -legale, e -sanitario indirizzandoli verso nuove opportunità.

Opportunità sia lavorative che formative grazie alla partecipazione al progetto di agenzie di formazione professionali.

Gli stranieri sono spesso le prime vittime

Gli stranieri sono spesso le prime vittime di situazioni di caporalato e sfruttamento lavorativo a causa della loro situazione di marcata precarietà che spesso caratterizza la loro permanenza sul territorio italiano (mancata conoscenza della legislazione italiana, mancata conoscenza dei servizi di tutela lavorativa, difficoltà con il rinnovo dei documenti, ecc.) e la presenza di mediatori interculturali in un contesto simile diventa imprescindibile.

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